In occasione delle elezioni del nuovo Presidente della Repubblica noi ragazzi ci siamo introdotti nell’affascinante mondo della politica e abbiamo anche discusso della Costituzione della Repubblica Italiana.
Dopo interessanti conversazioni, abbiamo scoperto che quest’ultima è stata scelta dopo un referendum tra Repubblica e Monarchia il 2 giugno del 1946 e applicata ufficialmente l’1 gennaio 1948.
Si è trattato di un passaggio di grande importanza per la storia dell’Italia contemporanea dopo il ventennio fascista, il coinvolgimento nella seconda guerra mondiale ed un periodo della storia nazionale assai ricco di eventi.
La Costituzione Italiana è un libro contenente la legge fondamentale dello Stato, indica i principi fondamentali che tutte le altre leggi devono rispettare, definisce i valori su cui lo Stato si fonda e stabilisce la sua organizzazione.
È formata da 139 articoli divisi in tre parti e 18 disposizioni finali.
ARTICOLI 1 – 12: sono dedicati ai principi fondamentali, come la Democrazia, il lavoro, la giustizia, i diritti umani, l’uguaglianza, la cultura, l’indivisibilità della Repubblica, la libertà delle confessioni religiose, la tutela delle minoranze linguistiche e la pace.
ARTICOLI 13 – 54: riguardano i diritti ed i doveri dei cittadini.
Essi sono 4:
- Rapporti civili
- Rapporti etico – sociali
- Rapporti economici
- Rapporti politici
ARTICOLI 55 – 139: riguardano l’ordinamento della Repubblica e i maggiori organi dello Stato (Parlamento, Governo, Presidente della Repubblica, Enti Locali, Magistratura, Corte Costituzionale).
LE 18 DISPOSIZIONI FINALI regolano il passaggio dal vecchio al nuovo regime vietando la ricostituzione del Partito Fascista.
Ritornando a noi, alle 9:30, stamani ci siamo collegati con il sito della Rai per assistere in diretta al giuramento e al discorso del 12° Presidente, Sergio Mattarella, nato il 23 luglio di 74 anni fa a Palermo e, fino a ieri, giudice della Corte Costituzionale.
Il Presidente Mattarella è entrato in politica nel 1980, dopo l’uccisione, da parte della mafia, del fratello Piersanti, Presidente della Sicilia ed esponente del partito della Democrazia Cristiana, sentendo l’obbligo morale di raccoglierne il testimone.
Questa mattina alle 10:00 a Montecitorio, davanti al Parlamento in seduta comune, da capo dello Stato e rappresentante dell’Unità Nazionale, ha pronunciato le seguenti parole:
“Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservarne lealmente la Costituzione”.
All’esterno, sono state sparate 21 salve di cannone e le campane di palazzo Montecitorio, sede della Camera, hanno suonato a festa in suo onore.
Dopo la formula di rito il nuovo Presidente si è presentato agli Italiani con un messaggio che ha trattato i temi principali dell’attualità politica nazionale e internazionale, senza trascurare gli aspetti della vita quotidiana del paese.
Ha chiarito di intendere il suo ruolo come un arbitro imparziale che vigilerà sull’osservanza della Costituzione, in una partita dove i giocatori dovranno essere corretti.
La Costituzione sarà intesa come “strada maestra” per rafforzare il processo democratico da applicare giorno per giorno.
Ha toccato i temi del lavoro, della cultura, dei giovani, dell’ambiente, di una giustizia veloce, delle donne, dei disabili e della famiglia. Ha citato inoltre la lotta contro la mafia e la corruzione come priorità; non è mancato l’argomento immigrazione in cui il Presidente ha richiamato l’Europa alle sue responsabilità lodando il nostro paese per gli sforzi compiuti nel soccorso e nell’accoglienza dei profughi.
A conclusione del discorso ha ricevuto i saluti dal sindaco di Roma per poi ritornare al Quirinale, dove ha la residenza ufficiale.
Per la prima volta ho assistito alle elezioni del Presidente della Repubblica Italiana e al rito di giuramento, seguito dal suo interessante discorso. Ho provato una grande emozione perché stiamo vivendo un tempo complesso, duro e le prime parole del Presidente sono state per coloro che progettano, costruiscono, insegnano, intraprendono, amministrano e faticano nell’Italia di oggi.
Il Presidente si è occupato di “rappresentare” ciò che sono e che sperimentano i cittadini di questo Paese perché è chiamato a rappresentarci tutti nella casa degli Italiani posta sul Quirinale.
Egli è diventato di colpo una delle personalità più amate e rispettate dal nostro popolo, la figura alla quale civilmente guardiamo, con fiducia, come comune punto di riferimento, alla quale associamo l’idea di un’unità attorno ai valori della nostra Costituzione.
Auguri Signor Presidente, e possa raccogliere il nostro grazie per i gesti e le scelte che compirà.
Matteo
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