Il ventidue agosto, con mia sorella Ludovica e mia madre, sono andato a Cingoli in un parco avventura molto bello, sotto la diga di Castreccioni che forma il lago di Cingoli sbarrando il fiume Musone. Siamo partiti al mattino e siamo arrivato alle 10:30. Abbiamo chiesto informazioni in un piccolo bar all’ingresso del parco, dove ci hanno detto che dopo 300 metri ci sarebbe stata la postazione con le attrezzature e il personale addetto al parco. Come aveva detto la barista, dopo 300 metri abbiamo trovato le baite con i banconi e i ragazzi addetti ai lavori insieme a molte persone che si stavano preparando per fare i percorsi. Appena arrivati ci siamo iscritti, abbiamo pagato e abbiamo preso l’attrezzatura. Una ragazza, dopo avermi messo l’imbracatura con doppio moschettone e il casco, mi ha accompagnato, insieme ad altri bambini, nel bosco dove abbiamo fatto il briefing, una prova per testare le capacità e la tecnica per agganciarsi con i moschettoni. La stessa cosa l’ha fatta Ludovica, ma insieme ad altre persone più grandi con le quali è andata a fare dei percorsi molto difficili e faticosi che io non potevo fare perché pesavo meno di 40 kg., non ero alto più di 1 metro e 40 cm. e non avevo compiuto 10 anni: che rabbia! Ludovica ha fatto tre tipi di percorsi diversi: il canyon 1, il canyon 2 e 4 tirolesi. I canyon sono percorsi avventurosi e difficili fatti tra la boscaglia su corde, reti, anelli, ponti, vie ferrate sospesi sopra il fiume e fra gli alberi.
Le tirolesi invece sono delle funi di acciaio sospese in aria su cui attaccarsi con una carrucola e lanciarsi con molta forza per arrivare dall’altra parte del cavo. La tirolese più emozionante che ha fatto mia sorella è quella sospesa a quasi 50 metri da terra e lunga 240 metri, che è parallela alla diga del lago; se rimani bloccato in mezzo al percorso ti devi aggrappare al cavo d’acciaio finché trascinandoti non arrivi dall’altra parte: una grande emozione e una grande fatica! Io, invece, ho fatto i percorsi per i più piccoli che consistono nell’attraversare un piccolo tragitto nel bosco, sempre sospeso da terra, fatto attraversando reti, ponti tibetani con pezzi di legno traballanti ad un’altezza di quasi 3 metri dal terreno e per finire passando da un albero ad un altro con la carrucola attaccata ad un cavo d’acciaio. Dopo aver finito i nostri percorsi siamo andati a mangiare sulle rive del lago di Cingoli e qui ci siamo divertiti molto.
Nel pomeriggio siamo andati a Genga per visitare le Grotte di Frasassi che non sono lontanissime, ma era tardi e c’era troppa gente a fare la fila e così abbiamo deciso di ritornare un’altra volta con più calma e ne abbiamo approfittato per fare un giro nel parco vicino.
È stata una bellissima giornata e un’esperienza fantastica che non si può dimenticare!!!
Pier Francesco
Bellissimo diario di bordo ci vediamo il quindici a presto ciao.
Ciao Pier, che coraggio, tu e Federica! Bellissima esperienza! Io sono una fifona e non sarei riuscita a fare neanche il tuo percorso.Bravissimi! Un grande abbraccio e a lunedì!