Ringrazio Giuseppe Bagni, Presidente nazionale del Cidi, per la bellissima lettera che ha voluto dedicare ai miei piccoli roditori.
Cari ragazzi
ci risiamo, tra poco si riparte. Non sarà un anno facile per nessuno. Non per noi professori da anni nella scuola, di fronte all’impresa di fare una buona scuola con strumenti sempre più poveri. Tanto meno per i professori giovani, per molti dei quali sarà già un’impresa avere la scuola nel loro futuro.
Ma soprattutto non sarà un anno facile per voi, che passate tra i banchi di scuola il periodo così lungo e difficile della vostra crescita.
Io insegno chimica. L’anno scorso in laboratorio, un mio alunno che attraversava un brutto periodo stava cancellando una frase che aveva scritto sul banco di porcellana del laboratorio. Feci in tempo a leggerla mentre lui si rimangiava quelle parole:
“Ogni bambino nasce gemello, quello che è e quello che vuole essere”.
Bellissima frase, con quell’idea dello sdoppiamento che rende conto della tensione che si produce quando bisogna decidere cosa vogliamo diventare.
Io mi sento solo di darvi un consiglio: non lo decidete. Ma soprattutto, non permettete a nessuno di deciderlo per voi.
Accettate la fatica che si fa nello scoprirsi piano piano, vincendo la fretta di definirsi una volta per tutte e chiedendo alla vostra scuola di farvi indossare tutti i panni degli adulti per vedere in quali vi trovate più a vostro agio. Come se fosse l’armadio della mamma e del babbo.
Soprattutto, se l’anno scorso avete difeso per strada il vostro diritto al futuro, adesso rivendicate anche il diritto di costruire quel futuro a partire dal presente, con l’aiuto della scuola ma soprattutto col vostro impegno.
E ricordate di aver molta cura del vostro gemello, quello che volete essere.
Se non ha ancora i lineamenti molto definiti non fa niente, li avrà col tempo. Intanto tenetelo accanto di banco, che studi e cresca anche lui. Probabilmente troverete qualche cattivo maestro pronto a dirvi cosa potete essere da grandi: non ascoltatelo. Aspettate a scoprire da soli cosa volete essere.
Se non avrete fretta e ci metterete tutta la vostra energia, un giorno vi capiterà di voltarvi verso il vostro gemello e finalmente vi accorgerete di quanto vi somigliate.
Come due gocce d’acqua.
Buon anno.
Giuseppe Bagni, Presidente nazionale Cidi
Ciao Teresa
è stato un vero piacere per me ritrovarti dopo tanto tempo. I miei primi anni nel Circolo di Monte Urano sono stati molto importanti nella mia formazione professionale ed ancora producono effetti… Era il periodo della sperimentazione e tu ne eri la referente. Ricordo ancora tante attività realizzate e tanti momenti di collaborazione e confronto Mi è dispiaciuto invece non poter rimanere fino in fondo alla presentazione della mostra per sentire direttamente la tua esperienza. Lo ha fatto invece una mia collega (e carissima amica) che è rimasta molto colpita e mi ha detto del tuo blog. Complimenti! E’proprio una bellissima idea che permette di proporre idee, progetti (il meglio della nostra scuola) e curare relazioni. Intanto buon inizio a te e ai tuoi alunni
Carissima Loredana,
è stato un piacere anche per me ritrovarti…purtroppo non sono molte le occasioni per questi incontri!Ricordo con immenso piacere il periodo aureo che abbiamo condiviso; la Scuola dell’Infanzia è stata una palestra di formazione per tutte noi. Da quell’esperienza abbiamo tratto in particolare la curiosità e il coraggio di metterci in gioco … sempre, l’orgoglio di essere maestre. Non è un bel momento per la scuola, per me è sicuramente il più buio e turbolento della mia carriera, ma proprio per questo dobbiamo dare il meglio di noi. I CARE!!! Torna a trovarci, da metà ottobre potrai seguirci nel nostro progetto in rete sulla fiaba. Buon inizio anche a te e un grande abbraccio.
Con stima ed affetto
Teresa
DEDICATO A TUTTI I RODITORI
Ti auguro un bravo insegnante, ragazzo.
Uno che venga a scuola per imparare
che entri in classe come un vento che spalanca le finestre
che consideri il programma un punto di partenza e non di arrivo
che sfogli con impazienza il registro e legga i tuoi compiti con attenzione
che non si genufletta al preside
che discuta con te e i tuoi compagni i regolamenti e le circolari
che sia contento dei tuoi buoni risultati quanto te
che consideri le tue insufficienze un problema e non una sentenza
che sappia parlare con i tuoi genitori per trovare insieme a loro il modo di capirti e parlare con te anche quando ti chiudi in te stesso e sbatti la porta in faccia al mondo
che ti trasmetta fiducia e saggezza
che non cerchi nuovi strumenti solo sui libri, ma verificando onestamente gli effetti delle sue azioni
che non apprezzi l’adulazione
che non sia schiavo dei regolamenti
che sia curioso delle tue curiosità
che consideri il suo sapere non un mezzo per affermare la sua autorità ma uno strumento per farti crescere
che ti dica sempre quali sono le valutazioni che assegna alle verifiche e come le ha misurate
che ti dica quello che pensa sinceramente
Uno che possa anche sconcertarti all’inizio, ma che potresti imparare a stimare con il tempo.
Un insegnante che si possa guardare negli occhi
Questo insegnante ti auguro, ragazzo.
(Mariaserena Peterl)
Carissima maestra teresa io ti voglio tanto bene e non vedo l’ora di fare altre fiabe con i miei amici.
MARCO wrote:
Carissimo Marco anch’io ti voglio bene e sono felice quando mi dici che ti piace lavorare con noi.Baciottoli maestraTeresa