Assassinio al Palazzo

Assassinio al Palazzo

Il Marchese Gian Sing, come tutti i suoi antenati, era un appassionato di musica e custodiva nel suo palazzo un prezioso spartito musicale. La notte del 13 Luglio del 1994 la sua domestica lo trovò disteso sul pavimento, ai piedi della grande libreria, con un pugnale conficcato sulla schiena. Sul pavimento c’era una striscia di sangue che andava dal pianoforte alla libreria. Vicino al cadavere erano sparse otto monografie della grande biblioteca, quelle di Marco Polo, Isacco, Napoleone, Imothep,Savonarola ,Teodorico, Rames II,Ottaviano Augusto. La cassaforte era aperta e non c’era più il prezioso spartito.

La domestica chiamò Lady Sing che incaricò subito il famoso investigatore Christer che aveva risolto molti casi difficili insieme al suo acuto collaboratore Max. Gli investigatori arrivarono sul posto ed iniziarono le indagini. Osservarono attentamente la posizione del cadavere e giunsero alla conclusione che il marchese era stato colpito mentre suonava al pianoforte e non era morto sul colpo. Poichè Le finestre erano chiuse, l’assassino era entrato dalla porta.

Interrogarono la domestica, la quale disse che il marchese,dopo aver cenato da solo, si era ritirato nel suo studio.Lei aveva guardato la televisione e, prima di andare a dormire, era passata da lui perchè durante la cena lo aveva visto turbato. Lo era spesso da quando la signora si era invaghita di un uomo misterioso. Il maggiordomo si difese dicendo che quella sera era andato a trovare sua madre ed era rientrato tardi. Lady Sing disse che era andata a dormire presto per un improvviso mal di testa.

Nei giorni seguenti fu interrogato anche il fratello del marchese, il ministro Sing, perchè il collaboratore Max era venuto a conoscenza di una rivalità tra i due, ma non se ne conoscevano i motivi. Il suo alibi sembrò convincere gli investigatori. Fu interrogato anche un amico musicista, il quale aveva sempre mostrato una certa curiosità nei confronti dello spartito. I sospetti caddero subito su di lui perchè era l’unico a non avere un alibi. Il suo collaboratore Max non era dello stesso parere. C’era qualcosa che non lo convinceva, quella sera al castello doveva esserci qualcun altro.

Tornarono al castello per interrogare di nuovo la domestica e Lady Sing, una delle due aveva aperto a qualcuno e nascondeva qualcosa. Mentre aspettavano al cancello per essere ricevuti, l’attenzione di Max fu attirata da un foglio di carta accartocciato,lo raccolse…era il prezioso spartito! Il caso sembrò complicarsi, ma solo per un momento. Max ebbe un’illuminazione e gridò nell’orecchio di Chister : – Ci siamo, il marchese ci ha lasciato un messaggio per scoprire il suo assassino! – Christer lo guardò con gli occhi stralunati, pensò un pò, poi gli rispose: – Ho capito!!! …La striscia di sangue, dal pianoforte alla biblioteca… hai ragione, ci siamo! –

Chi è il colpevole? Come hanno fatto gli investigatori a scoprirlo?